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venerdì 22 febbraio 2013

INNOCENT EMEGHARA: UN FENOMENO COMPARSO DAL NULLA



Eme…che? Si si proprio lui Emeghara, una delle sorprese più scintillanti di questo inverno italiano. Uno sconosciuto, arrivato nel campionato più bello e difficile del mondo (difficile senza dubbio per il bello la cosa è soggettiva) come un qualsiasi signor nessuno e riscopertosi subito campione (anche se è ancora presto per questi epiteti). Di solito si dice che nel mercato di gennaio, chiamato anche di riparazione, le piccole squadre, quelle con l’ acqua alla gola e che devono risalire la china in tutta fretta, acquistano o giocatori dal curriculum importante ma a fine carriera (i vari gordo Jardel in quel di Ancona e “O animal” Edmundo al Napoli sono tra gli esempi più azzeccati) o autentiche scommesse, la maggior parte delle volte perse (il danese Marc Nygaard al Brescia, l’ uruguagio Horacio Peralta del Cagliari o il greco Panagiotis Gonias del Messina chi se li ricorda?). Bè dal primo approccio si direbbe che questo piccolo, veloce e micidiale attaccante colored non faccia parte nè tanto meno della prima nè della seconda categoria sopra citate ma appartenga a quella fascia di calciatori, tipo il primo Maxi Lopez di Catania o il Cassano rinato alla Samp, che hanno lasciato un segno indelebile nella storia delle rispettive società.

Nato a Lagos, in Nigeria, un paese distrutto e lacerato dalla guerra civile, il 27 maggio del 1989, ma cresciuto e trapiantato nella pacifica Svizzera (gli scherzi del destino…) e finalmente esploso nella piccola e tranquilla Siena dove sta bucando la rete avversaria quasi quanti sono i buchi su un pezzo di groviera.
Zurigo,Winterhtur, Grassophers nella Super League elvetica e il Lorient nella Ligue One francese le tappe di avvicinamento della “mosca atomica” (lo stesso sopranome dello juventino Giovinco) alla nostra serie A e finalmente all’ esordio, in quel Franchi che lo ha già eletto idolo indiscusso di una stagione assai complicata per la squadra bianconera. Nonostante alcune presenze (per lo più comparsate) con la nazionale elvetica, Innocent infatti ha preso la cittadinanza rosso crociata ed ha fatto tutta la trafila nelle rappresentative giovanili, di Ottmar Hitzfeld e la partecipazione alle Olimpiadi di Londra (3 presenze e un inutile rete contro la Korea) questo minuto attaccante di 170 centimetri era pressoché sconosciuto agli operatori del settore. Galeotto è stato un dvd finito sulla scrivania del direttore sportivo senese Luca Antonelli (già promosso a pieni voti dopo la cessione milionaria di Luis Neto) che, grazie anche al parere positivo dell’ allenatore Beppe Iachini, in quattro e quattr’otto ha permesso al giovane centravanti di coronare il proprio sogno.

Quattro reti in quattro partite, 7 punti portati in cascina grazie a queste reti (tra cui le splendide vittorie contro Inter e Lazio) e gli elogi di allenatore, tifosi e critica.
L’ ex mister di Brescia e Samp lo ha paragonato ad un misto tra il primo David Suazo e Pippo Inzaghi, lui invece si ispira al fenomeno Ronaldo, probabilmente non arriverà mai ai livelli dell’ asso brasiliano ma se continuerà a segnare con questa regolarità, primo il Siena potrebbe avere qualche reale speranza di salvarsi (nonostante i 6 punti di penalizzazione) secondo Innocent cambierà presto casacca indossandone una più prestigiosa ma assai più pesante….

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